Friday, December 01, 2006

007 CASINO ROYALE








Inizio subito col dire che a Parigi i film escono nelle sale DOPO l'uscita milanese. Questo per chiarire che non sempre Milano, in confronto alle grandi metropoli, è indietro. Ma ciò può essere chiaro solo a chi in una "metropoli europea" si è preso il disturbo di andarci a vivere, non certo a chi ci è stato solo di passaggio....
Comunque, se fossi Fantozzi vi direi senza mezzi termini che il film è come la Corazzata Potemkin: una boiata pazzesca! Ma almeno la pellicola eizenstejniana aveva molto da insegnare sul montaggio, qui invece da imparare non c'è un bel cavolo!
Già nei titoli di testa si capisce che la canzone di Chris Cornell scelta per presentare il film non entrerà nel novero dei mitici brani musicali bondiani, nulla a che vedere con Goldfinger, Licence to kill o Live and Let Dye per intenderci.
Come tutti sapete Casino Royale è il primo libro di Fleming su 007 e siccome il romanzo non era mai stato portato sul grande schermo se non come parodia, questo nuovo episodio rappresenterebbe l'antefatto di tutta la vita a noi finora nota di James Bond. Bene, allora come fa uno che alla fine degli anni '60 aveva quasi 40 anni ad averne 30 nel 2006? Sì, perché la storia si svolge ai giorni nostri con tanto di attuali tecnologie, e giusto per non lasciar spazio a dubbi M colloca il periodo storico con la battuta "Ah, come rimpiango la guerra fredda!". Appurato che tutto si svolge in maniera decisamente anacronistica e lasciando da parte i commenti sulla trama debole e le scene d'azione talmente esagerate da non essere nemmeno divertenti, parliamo dell'attore protagonista. I paragoni con Sean Connery sono stati abbandonati da tempo immemore, ma almeno i più recenti Timothy Dalton e Pierce Brosnan hanno fatto onore alla fama di gentleman di classe connaturata al personaggio. Questo invece me lo vanno a pescare dall'entroterra australiano, e va bene che è un suddito della corona inglese ma tra Mr. Crocodile Dundee e Oscar Wilde la differenza c'è. E si nota! Di Craig salviamo l'azzurro intenso dei suoi occhi, un non so che di apprezzabile nello sguardo, e il culo, bella sorpresa rispetto al resto del corpo decisamente troppo palestrato con accenno di panzetta.
Alla fin della fiera trattasi di 2h20 di proiezione piuttosto noiosa (nemmeno la scena della partita di poker riesce ad avvincerci) in cui ci viene raccontato come Bond è stato promosso al rango di 007, come ha avuto la sua prima Aston Martin e perché passa da un letto all'altro senza mai trovare "fissa dimora". Tutte cose che avremmo accettato di ignorare se ci avessero consentito di conservare vivo il ricordo di un James Bondo molto più dignitoso quando impersonato da altri più meritevoli attori...
Punti a favore del film sono l'impeccabile accento inglese di M-Judy Dench (che nella versione italiana sarà cancellato dal doppiaggio), La Bond-girl Eva Green, topona mica male, e il divertente accento italiano nell'inglese parlato da Giannini (anch'esso vanificato dal doppiaggio italiano).
Ai maschietti che proprio non vogliono rinunciare alla visione del film consigliamo di munirsi di borsa del ghiaccio: ne trarranno giovamento durante la scena della tortura....

2 comments:

giordy's mum said...

Tata, ti stai allargando un po' troppo.I complimenti di tuo cuggino, tuo cuggino ti hanno dato alla testa. Guarda che qui troppa cultura stona.... E poi tattooman potrebbe aversene a male! Però brava Bacio

valentina said...

non mi preoccuperei se fossi in te, sono sicura che tattoman scegli i suoi film con maggior acutezza di monsieur le financier....
Baci