Monday, December 04, 2006

VITA PARIGINA

Oggi è stato il mio primo giorno di lavoro in Paris... e sono già stanca!
Non è niente di che, solo un lavoro di call center/agenzia di viaggi, ma per la prima volta da 3 mesi Parigi mi ha detto "c'è un posticino anche per te"...
Sta mattina però, uscendo di casa alle 7.45 e vedendo il buio pesto tipico delle città del nord, mi sono sentita così sola, così lontana! Un po' come quando andavo a trovare Jacopo a Londra e, dopo un week-end passato insieme, dovevo tornare a casa senza di lui, e mi avviavo per la città buia e ancora sonnecchiante al mio gatewick-express. Strano, no? invece di essere contenta, di sentirmi finalmente parte di qualcosa!
Vabbè, pensieri strappalacrime a parte, il posto non è male, la retribuzione non indecente come quelle italiane (ma è tutto proporzionato, qui la vita è molto più cara!), l'ambiente accettabile e... e poi si vedrà. Certo seguire 8 ore di spiegazioni in lingua straniera dopo un po' ti sfianca, ma si fa l'abitudine a tutto, dicono.
L'unica cosa un po' scomoda è che ci metto un'ora per arrivarci... cazzo, per una volta che abito in centro mi sono andata a trovare un lavoro fuori città!
Boh, forse è una notizia di scarso interesse, ma volevo bloggarvela...
V.

11 comments:

Anonymous said...

Ciao Vale, la maggior parte delle persone che vivono e lavorano a Milano devono affrontare percorsi come i tuoi per raggiungere il posto di lavoro.
Siamo pari.
Io stessa impiego 70 minuti da casa mia allo studio di architettura dove lavoro la mattina.
Ti auguro di ben inserirti e di ben godere Parigi, dai grandi cieli, come la chiamo io, perché è veramente
una stupenda città.
Anche se lì ho vissuto solo sette giorni.
Ma Molto intensi!
Un abbraccio e buona fortuna
gemma

Anonymous said...

l'immagine del viso del bimbo che vedo, più che richiamare l'attenzione sulla fine della settimana (cosa gradita a Valentina), mi ricorda uno che può dire "speriamo che la brioche cada presto"!
La pensi anche tu così Ninin?
Mi hanno detto che hai un occhio nero per un infortunio avuto a casa della bisnonna.
Fra una settimana sarà tutto passato.
E fra una settimana finalmente ti rivedrò.
Dire che ti adoro è poco, Emile.
Ti amo, questo è vero, dolce creatura mia
mami de milan

Anonymous said...

Ciao Valentina, dopo una tua riflessione sulle mini permanenze a Londra,(fatte a Gemma) pensavo che tu a Parigi vivessi da vent'anni, non da tre mesi!
rosetta

Tattooman said...

Che poi io sta Valentina non ho ancora capito chi è.....

Noelia said...

Ciao vale!
capisco perfettamente come ti senti...
io, dopo QUATTRO ANNI che vivo qui, fuori da casa mia, in giornate come questa, grigia e senza luce (e a Milano ce ne sono tante) mi viene da piangere. anche a Milano, una città che è durissima per uno che viene da fuori, ve l'assicuro.
Non si può negare che è una città molto attiva, viva e piena di cose. Ma alcune volte ... l'ho anche odiata, purtroppo devo riconoscerlo.

E' tutto molto relativo. tutte queste osservazioni sulle grandi città, secondo me, sono tutte giuste. Le nostre esperienze passate ci fanno percepire le cose in modi talmente diversi, che quello che ogni città trasmette ad ogn'uno di noi e soggettivo e personale.

E' normale il nodo alla gola, Vale. Ma tranquilla, col passare del tempo amerai molte di cose di Parigi, così come oggi, dopo quattro anni, io amo molte cose di Milano.

Buon lavoro. E buona esperienza. io adesso ricordo con tenerezza e allegria i primi momenti, anche se sono stati i più duri.

valentina said...

Che dire, sono commossa!
Grazie per tutti questi incoraggiamenti, in effetti ti pensavo Noe e mi chiedevo se anch'io riuscirò a resistere così tanto in terra straniera. In effetti parigi è bellissima e questo mi consola, ma di casa ce n'è una sola!!!
Ri-grazie a tutti (tranne a tattooman!)

alessandra said...

Dopo un anno e mezzo a San Francisco, capisco benissimo cosa vuol dire iniziare un nuovo lavoro, conoscere nuove persone che sembrano così diverse da te e da tutto ciò che hai lasciato.
Però dall'altra parte c'è anche il piacere di vivere la quotidianità in una nuova città, per altro bella come Parigi. In bocca al lupo e vedrai che tra qualche tempo, anche nelle giornate più piovose, la Tua Parigi ti sembrerà Casa.

giordy's mum said...

Facciamo così: ci asciughiamo le lacrime e ti telefoniamo tutti i giorni tutto il giorno così Parigi ti sembrerà casa e i tuoi amici/parenti così scemi che non rimpiangerai di averli tanto lontani!!! Dai che ce la fai. Hai la tempra delle donne della famiglia:Baci

Anonymous said...

No ragazzi voi vi lamentate di Parigi, Milano e San Francisco...ma io tra 15 giorni vado a vivere al Col Saint Jean...Francia...campagna campagna...e quando dico così intendo dire che il paese più vicino è a 6 Km. Sono quella della casa dei tre porcellini (vedi blog dei soffiottidenice). Vivo in Francia da 2 anni e mezzo, è vero cha all'inizio è dura, ma poi passa...si si poi passa.
Dai Valentina sei a Parigi, goditela e poi se vuoi sentire più spesso i tuoi amici basta avere un computer e Skype e vi potrete chiamare tutti i giorni senza pagare una lira.

Buona fortuna.
La contadinella

alessandra said...

Giusto per la cronaca non mi lamentavo di San Francisco, ci tornerei domani se potessi.

In bocca al lupo Soffiottidenice e complimenti, il tuo blog è pieno di foto stupende

valentina said...

Piacere soffiottidentice, grazie anche a te per l'incoraggiamento! Ho un'amica che vive da 3 mesi a Onati (montagna montagna nei paesi baschi) era terrorizzata! Invece pare che non si trovi così male, ha fatto amicizia con tutte e 20 le persone del master(certo quando si studia è più facile) e si diverte abbastanza. Dice che il we non è il massimo , ma cercano sempre di organizzare qualcosa... forse c'è speranza per tutti!
Bon courage!!!