Sunday, January 27, 2008

A colpi di Machete...

Scontri violentissimi in Kenya dopo le contestate elezioni di fine dicembre che hanno assegnato la vittoria al presidente uscente Emilio Mwai Kibaki. A colpi di machete, asce, bastoni e frecce, sono state ammazzate almeno una trentina di persone negli ultimi tre giorni, tra cui un sacerdote cattolico, Michael Kamau Ithondeka bloccato a un posto di blocco tra Nakuru, capoluogo della Rift Valley, la regione centro occidentale del Paese, a due ore e mezzo dalla capitale Nairobi, ed Eldoret, città un po’ più a nord. Gang armate di machete, lance, fionde con proiettili d’acciaio, archi, frecce e lance, scorazzano nelle città e nelle campagne. Situazione drammatica a Kipkelion, tra Kericho e Nakuru, dove c’è un monastero di benedettini, Nostra Signora delle Vittorie. I 20 frati sono intrappolati, assieme ai 600 sfollati che si sono rifugiati nel convento, circondati da militanti decisi ad attaccare.

La disputa politica tra i kikuyu, sostenitori di Kibaki (presidente uscente e riconfermato durante le ultime elezioni accusate di di irregolarità e imbrogli ) , e i kalenjin, alleati di Raila Amolo Odinga, leader dell’opposizione convinta di aver perso ingiustamente le elezioni , si è trasformata in una guerra etnica con una caccia all’uomo sconosciuta al Kenya, un Paese fino a ieri stabile e dall’economia promettente.
A colpi di machete...

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