Venticinque marzo 1807: la Gran Bretagna è la prima nazione europea a mettere fuorilegge la schiavitù, creando un precedente fondamentale per la fine della tratta degli schiavi, praticata dalle principali potenze europee sin dall'inizio del '500. A pochi giorni dal duecentesimo anniversario dell'evento, il dibattito sui costi e le responsabilità della schiavitù torna a farsi aspro: da una parte si accusa le nazioni europee di non aver fatto abbastanza per riparare al danno, dall'altra si sottolinea come alla tratta degli schiavi abbiano partecipato anche le comunità africane.
Numeri. In circa 350 anni, sono stati decine di milioni gli africani che, principalmente dal golfo di Guinea, furono imbarcati per finire a lavorare nelle piantagioni dell'America Latina. Una tratta che, secondo la maggior parte degli storici, avrebbe contribuito in maniera determinante allo sviluppo capitalistico dei Paesi europei coinvolti (non solo Gran Bretagna, ma anche Portogallo, Spagna, Francia e Olanda), oltre che alla stagnazione demografica dell'Africa e alla spoliazione delle sue preziose materie prime. Città inglesi come Bristol e Liverpool, diventate tra i principali porti europei durante l'età moderna, devono gran parte della loro fortuna al commercio degli schiavi. Per questo molti stati africani chiedono alle nazioni europee compensazioni adeguate per le sofferenze subite e per il mancato sviluppo dei loro territori.
Numeri. In circa 350 anni, sono stati decine di milioni gli africani che, principalmente dal golfo di Guinea, furono imbarcati per finire a lavorare nelle piantagioni dell'America Latina. Una tratta che, secondo la maggior parte degli storici, avrebbe contribuito in maniera determinante allo sviluppo capitalistico dei Paesi europei coinvolti (non solo Gran Bretagna, ma anche Portogallo, Spagna, Francia e Olanda), oltre che alla stagnazione demografica dell'Africa e alla spoliazione delle sue preziose materie prime. Città inglesi come Bristol e Liverpool, diventate tra i principali porti europei durante l'età moderna, devono gran parte della loro fortuna al commercio degli schiavi. Per questo molti stati africani chiedono alle nazioni europee compensazioni adeguate per le sofferenze subite e per il mancato sviluppo dei loro territori.
Come dire? Chiedere scusa non basta.
 
 

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